L’ASINO: un amico dalle mille avventure

Il Servizio Animazione della Fondazione “Conte Carlo Busi” di Casalmaggiore ha accolto con entusiasmo la proposta di Cassa Padana BCC, in collaborazione con l’ASL di Brescia e la Fondazione Iniziative Zooprofilattiche regionale, di partecipare al corso introduttivo sull’ “Attività di Mediazione con l’Asino” che ha conferito agli animatori sociali della Fondazione le competenze per poter mediare, dal punto di vista relazionale e comunicativo, tra l’anziano e l’animale stesso.

Prima di iniziare il percorso pratico si è strutturato un progetto, e si è presentato agli ospiti, ed ai loro familiari, quello che ci si proponeva di realizzare con tale attività. Se in un primo momento non sono mancate la classiche e folcloristiche battute sull’asino e sui tanti pregiudizi con porta con sé, in un momento successivo, anche grazie alla visione di un filmato che metteva ben in luce il rapporto e l’empatia tra l’Alpino ed il “Suo” asino durante la guerra, si ha avuto la consapevolezza di quanti benefici ha portato l’asino nella vita dell’uomo: benefici sia di carattere materiale ed ambientale, ma anche e soprattutto di carattere emotivo e psicologico.

Ed è proprio in questo versante che negli ultimi anni questo animale, considerato nell’immaginario comune importante per il solo lavoro fisico, ha avuto una scientifica valorizzazione delle sue credenziali.

Consapevoli di questi aspetti abbiamo iniziato ad accompagnare nel Centro Natura Amica Onlus di Gussola un gruppo di Anziani a contatto con gli asini del Centro.

Abbiamo osservato un’umana spontaneità in queste persone a contatto con questi animali, una voglia di entrare subito in relazione, un correre naturale verso il recinto per salutarli ed accarezzarli, una manifestazione collettiva di umana serenità, dolcezza, tenerezza, il desiderio “materno” di portar loro da mangiare e di attirarli a sé chiamandoli per nome, quasi fossero amici di mille avventure, in un incontro affettivo in cui il dare e il ricevere si confondono con il significato di quel momento, in quel senso di incontro e di scambio che si chiama vita, caratterizzata da reciproche difficoltà.

Forse è proprio il riconoscersi in queste che l’attività di mediazione con l’asino ha creato una capacità di espressione e comunicazione spontanea, libera e naturale anche in quegli anziani con più resistenze all’incontro con gli altri e con l’altro.

a cura di Giusanna, Denise, Matteo

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