CI SI AVVICINA ALL’ASINO PER CASO O PER AMORE…

Spesso ci si avvicina all’asino per caso (anche se in fondo gli psicologi non credono alle casualità!) o per una passione che può partire da un’amore per gli animali.

Così dal caso o dalla passione, al Centro Natura Amica di Gussola accadono magie. Come quando si entra nel recinto e si viene circondati e osservati attentamente da capo a piedi da ben 12 asini di svariate misure e colori e SI STA DAVVERO BENE. Non si può dimenticare quel bombardamento di sensazioni: alcuni si riconoscono nella curiosità irriverente e sfacciata dell’enorme Cassandra, altri si sentono delusi dall’indifferenza di Lucilla, altri ancora invece si sentono gratificati dal caldo contatto fisico di Tobia.

Da subito quindi si è instaura un legame particolare con l’asino, cosa che fa riflettere ed indagare: è chiaro che non può essere solo una questione empatica. Di fatto la forza con cui si instaura questa connessione con un animale così particolare, è già sufficiente per capire che vale la pena approfondire.

L’attività di mediazione con l’asino ha origine proprio dalla consapevolezza di questa connessione empatica che si vive e che poi, per alcuni, si trasforma in una vera e propria passione per l’asino quale portatore di tanti significati simbolici.

Oggi possiamo parlare in questi termini dell’asino in seguito ad un passaggio cruciale unanimemente riconosciuto: il superamento dell’utilizzo strumentale dell’asino nel lavoro quotidiano proponendolo come interlocutore a livello affettivo, evento nodale che ha letteralmente trasformato il rapporto con questo animale, consentendo di riscoprirne le peculiarità e potenzialità dal punto di vista relazionale.

Chi si è immerso in questo mondo, non può fare a meno di scriverne e di divulgare, ognuno secondo le proprie peculiarità, la propria esperienza, le proprie emozioni ed i propri vissuti, perché quando si ha a che fare con l’asino proprio questo accade: si instaura un legame emozionale che fa stare bene le persone, e quando le persone ripristinano una connessione primordiale ed istintiva che lega da sempre l’uomo al proprio ambiente e agli altri esseri viventi, si ha la sensazione quasi fisica di respirare grandi boccate di ossigeno e di rigenerarsi.

Come scrive Eugenio Milonis, in un tempo in cui domina la velocità e l’esposizione a molteplici stimoli esterni, l’incontro con gli animali diventa un evento eccezionale, e la possibilità di riconciliazione dell’uomo con l’ambiente in cui vive, diventa un vero e proprio bisogno.

La caratteristica di fondo che fa funzionare il tutto è un insieme complesso di variabili in relazione tra loro, è non perdere di vista quel senso di benessere contagioso che scaturisce inaspettatamente dall’incontro con ciò che è diverso, come lo sono l’uomo e l’asino, e che per quanto si cerchi di enfatizzare le affinità o di umanizzare l’animale attribuendogli caratteristiche antropomorfe, l’alchimia sta proprio nel lavorare con la differenza.

a cura di Dott.ssa Laura Vernaschi (psicologa-psicoterapeuta)

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